Parlando con i miei clienti al primo appuntamento, dopo aver ascoltato le loro esperienze passate nel mondo degli investimenti si arriva spesso alla solita conclusione che si riassume in queste due frasi:

“Ho già rischiato in passato quindi: NIENTE AZIONI!”

“Ho perso un sacco di soldi con le azioni, BASTA!”

Vediamo da dove arrivano queste frasi che si tramandano, come se fossero leggende, ad amici e parenti che non hanno MAI avuto esperienze negative con gli investimenti. Partiamo da una curiosità, un sondaggio ci rivela che alla domanda :

“Qual è la differenza tra AZIONE e OBBLIGAZIONE?”

Oltre il 50% ha fornito una definizione sbagliata o non ha saputo rispondere. Ci spaventa ciò che non conosciamo o le esperienze fatte in passato senza avere cognizione di quello che stavamo facendo, preferiamo dire “NO” senza essere realmente informati sull’argomento.
Questo concetto si potrebbe spiegare con delle metafore, sarebbe come dire:

“Non prendo l’aereo perché ho letto in su internet che ne cadde uno l’anno scorso”

“Non mi curo una carie perché un dentista mi aveva sbagliato otturazione”

Da dove deriva questa reazione?

Sicuramente le modalità di vendita delle banche in passato ha fatto acquistare al cliente i titoli azionari italiani nel modo sbagliato, senza informare i clienti sulla volatilità che esse possono avere, ma anche senza un’efficace diversificazione e un piano per obiettivi pluriennali ha creato una credenza storica davvero tosta da sfatare.

Le azioni sono delle quote di aziende. Le aziende fanno andare avanti l’economia. Le aziende hanno come obiettivo creare utile. Come è possibile che un investitore non segua questo ragionamento?

  • Non è semplicistico.
  • Non tutte le aziende producono utile.
  • Non tutti i settori sono in salute o lo restano per sempre
  • Non tutte le aree geografiche crescono allo stesso modo

Vi faccio un piccolo esempio che mi è stato raccontato da un cliente:

“Qualche anno fa ho comprato delle azioni Nokia ed il loro valore si è praticamente azzerato e non voglio più comprare azioni.”

Io gli risposi:

“Il valore di altre aziende come Apple e Samsung invece è cresciuto a dismisura ed il valore del mercato della telefonia negli anni è cresciuto tantissimo”

“Ma allora sono stato sfortunato?”

“NO. Il suo investimento non ha considerato il “rischio specifico”, che va sicuramente evitato. Come? Beh, se avessi comprato le azioni dell’intero mercato della telefonia mondiale, diversificando il rischio ad esempio, senza investire i suoi risparmi solo su un’unica azienda. E se avesse comprato anche altre azioni di altri settori avrebbe anche diversificato per settore specifico e per Paese ottenendo sicuramente BENEFICI.”

In definitiva le azioni come altri strumenti finanziari non sono cattive, anzi!

Vanno inserite all’interno di una pianificazione in base agli obiettivi, alla propensione al rischio del cliente, al tempo che si ha a disposizione per gestire al meglio il risparmio.

Buona salute finanziaria.