Come possiamo quantificare il costo di questo paradigma per chi lo ha applicato, preferendo l’analgesico fornito dalla liquidità al cospetto della volatilità procurata dai mercati?

Cerchiamo allora di illustrare, con dati e numeri, perché questo comportamento sia errato, dannoso, erosivo di valore per chi continua a perpetuarlo.

La prima: nonostante l’inevitabile oscillazione della performance annua:

– l’azionario globale si attesta mediamente su livelli nettamente superiori al rendimento “free risk” percepito dai più nella liquidità. 

La seconda: l’inflazione (aumento dei prezzi ) è stabilmente più alta rispetto al tasso medio con cui è remunerato il cash.

Se i prezzi aumentano ma il tuo patrimonio non aumenta, diventi più povero.

In media, nella serie storica considerata il rendimento reale del MSCI World è stato pari al 6,78% mentre quello dell’inflazione è -1,49%.

 Di conseguenza, mentre il mercato azionario ha consegnato al paziente investitore un premio al rischio di assoluto rilievo, il decantato e sicuro cash ha generato una perdita effettiva di potere di acquisto-

Immaginiamo di aver allocato la stessa somma di denaro a fine 1989 nelle due asset class considerate: Andrea investe 1.000 euro nell’azionario globale, Luca lascia la stessa somma di denaro in conto corrente.

Dopo 30 anni, la situazione è la seguente:

Luca, che ha preferito stare fuori dai mercati posizionandosi sulla liquidità, non ha solo perso il confronto con Andrea che ha optato per l’investimento nell’economia reale.

Luca ha altresì perso potere d’acquisto, erodendo patrimonio alla luce dei tassi reali negativi che hanno caratterizzato in media gli ultimi 30 anni. 

Luca non è solo meno ricco di Andrea, è semplicemente più povero pure di se stesso

Il catenaccio, il “primo non prenderle” con cui Luca si è mosso non ha dunque pagato, anzi.

L’investimento finanziario è figlio della scelta di canalizzare il proprio risparmio (o una sua frazione) in qualcosa di estremamente concreto: in aziende, in persone, in progetti che mediamente continuano a crescere e a produrre benessere per sé e per gli altri.

Perché ad essere troppo difensivisti, si finisce per perdere sempre con certezza.